Sono sola e triste

"cara dottoressa sono sola e triste anni fa ho fatto un lavoro su me stessa all'età di 20 anni oggi ne ho 37 e sento le stesse identiche emozioni che mi perseguitano ogni giorno; sono tristezza, malinconia, ansia, e mi faccio mille domande a volte mi ritrovo quasi a parlare da sola a voce alta ....."

Anna (nome di fantasia) si ritrova ad aver già fatto un percorso ma se le era servito anni fa ad oggi non riesce più a trovare l'energia vitale per trascorrere i suoi giorni felice parla di una forma di depressione continua, Anna fa tutto quello che deve fare, in realtà è sposata, ha un buon lavoro, ha anche due figli, ed è riuscita a comprare la casa che da sempre desiderava! Eppure quel malessere di fondo non la lascia mai, è li ad ogni mattino quando l'istinto di rinchiudersi nel buio è più forte di quello della luce; poi si fa forte e alza quella serranda, la luce quasi le ferisce gli occhi le ricorda che un altro giorno è iniziato, un giorno uguale a tutti gli altri dove nulla cambierà!

Ma cos'è che fa Anna di sbagliato o cosa non fa per accedere alla gioia? 
Dott.ssa Silvia Rotondi, psicologa,psicoterapeuta 

Anna è protettiva, verso tutti specie gli adulti talora non lo è verso chi dovrebbe esserlo i suoi figli verso cui scaglia ogni giorno il suo veleno; scatta per un non nulla e se la prende con loro che non tengono in ordine che portano confusione; talora dentro di se è arrivata a pensare che sarebbe meglio stare senza figli ma oggi sa che non è cosi! Una vacanza è stata illuminante: per motivi di lavoro dopo anni Anna è costretta ad andare fuori città ad assistere ad una fiera e fare un meeting; poiché ha tra la fiere e il meeting tre giorni invece di tornare  casa decide di rimanere nel posto. Quei tre giorni di vacanza saranno illuminanti capisce che la sua mente è perennemente a lavoro non si riposa mai, rimugina sempre, che è vero che non ha più scatti di nervoso ma che ora che i figli non ci sono non sa più cosa fare; nel tempo o forse quando era il momento non ha più pensato a se stessa a crescere come donna a seguire le sue passioni ed interessi oltre la famiglia; si è spenta è morta dentro e i doveri incombenti della società non hanno fatto altro che il resto .....

Questa storia di vita è molto comune spesso si finisce per chiudere il cerchio dicendo a se stessi , ma è normale a vita è questa .....ma non è cosi anche se apparentemente nei fatti Anna non ha nessuna dipendenza, nessun sintomo particolarmente eclatante, il suo malessere giornaliero e come una goccia d'acqua che cadendo, batte sempre allo stesso punto e che ha scavato un vuoto incolmabile; Anna è come se fosse morta pur essendo viva biologicamente; chi conosce queste sensazioni sa benissimo di cosa parlo, di quanto sia difficile farle capire se si è provato a comunicarle, che non dipendono dalle cose che si hanno o non hanno e che non si riesce ad essere altro se non fingendo.
Anna difatti finge di essere viva, ogni giorno salta quello stato come mettendosi a lavoro il suo lavoro reale potremmo dire è fingere di essere viva .....
ma quando Anna ha smesso di vivere ??? quando le sue emozioni di gioia hanno iniziato ad abdicare?
quando si recita bene attore e persona si fondono e ritrovare la persona può essere complicato Anna deve ritrovare se stessa! 

                                                                                                                        Silvia Rotondi

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