QUANDO IL BAMBINO NON MANGIA.

Una delle cose più naturali è proprio l'alimentazione. Nella piramide di Maslow  alla base troviamo proprio i bisogni fisiologici come se questi siano cosi fondamentali che sembra davvero  assurdo e inconcepibile che un bambino decida di non nutrirsi ! 

Personalmente credo che uno dei bisogni fondamentali di un individuo fin dalla nascita, anche quando ancora si trova nella pancia della madre sia quello di delimitare la propria identità e affermare e realizzare se stesso nel mondo. 
Basta che una mamma intorno al settimo mese tocchi la pancia richiamando l'attenzioni del piccolo e lui risponde muovendosi ! Il movimento difatti esprime "ci sono, esisto e posso rispondere al tuo comportamento". 
Un essere umano è sempre unico e non sono cosi sicura che si concepisca attaccato alla madre come spesso è stato suggerito, sicuramente si concepisce dipendente dalla madre "la sua vita dipende da qualcuno più grande di lui, ma lui esiste indipendentemente da questi anche se la sua vita è legata alla madre". 

Dico questo in  senso piuttosto lato per dire che un bambino che ha "un problema ad affermare se stesso " può utilizzare quello che ha a disposizione per riuscire nel suo intento! Da qui l'utilizzo del cibo può diventare il miglio modo per affermarsi. 

Quindi scegliere se mangiare o no diventa uno dei primissimi modi per  soddisfare congiuntamente i propri bisogni, primo fra tutti quello di autonomia, congiuntamente a quello fisiologico di nutrirsi  e a quello di provare piacere. 

In sostanza possiamo vedere che l'atto del mangiare non è solo nutrizionale, ma contemporaneamente: relazionale perchè il bambino è nutrito da qualcuno o comunque qualcuno prepara il cibo per lui e glielo offre, è fonte di piacere nell'atto di gustare il cibo, nutrizionale quindi di acquisizione di calorie e affermativo della propria identità connessa necessariamente all'autonomia, difatti  scegliendo come e cosa mangiare affermo me stesso. 

Quello che sembrava un atto semplice diventa veramente complesso.

Quando una madre giunge alla disperazione, o comunque preoccupazione per il modo in cui il proprio bambino si alimenta vuol dire che si è innescato un problema relazionale, ovviamente dopo aver effettuato le varie visite pediatriche di routine nei casi di eccessivo o scarso accrescimento di peso ed aver escluso altre cause di origine infettiva, o biologica. 

Prova a rispondere alle domande qui sotto e se la tua risposta è affermativa ad ameno 2 vuol dire che si è instaurato un problema relazionale: 

1. VORRESTI CHE NON ARRIVASSE MAI IL MOMENTO DEL PASTO PER LE SENSAZIONI SGRADEVOLI CHE PROVI

2. IL MODO DI ALIMENTARSI DI TUO FIGLIO/A TI FA ARRABBIARE COSTANTEMENTE

3. PENSI A COSA PREPARARE DA MANGIARE A TUO FIGLIO CON ESTREMA CURA MA LUI LO RIFIUTA E QUESTO TI FA SENTIRE SEMPRE SBAGLIATA 

4. VORRESTI CHE TUO FIGLIO ASSUMESSE TUTTI GLI ALIMENTI (PROTEINE, VERDURE, CARBOIDRATI )

5. HAI PAURA CHE NON CRESCERA' DI PESO E QUESTO TI FA SENTIRE INCOMPETENTE  COME MADRE!

6.LA VISITA PERIODICA DALLA PEDIATRA E'  UN INCUBO .

7. NON SOPPORTI CHE IL BAMBINO VENGA ALIMENTATO DA NESSUN ALTRO. 

E' importante che tu sappia che questi casi non sono cosi allarmanti se non protratti per periodi molto lunghi e che possono essere facilmente risolti con una consulenza psicologica, personalmente scelgo sempre di vedere insieme mamma e bambino e di lavorare poi in incontri individuali con la mamma. 

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Per informazioni e consulenze 3382672692 oppure scrivi a rotondisilvia@yahoo.it 

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